sabato 10 maggio 2014

EXPO 2015: Scajola, Berlusconi, e affari di mafia

EXPO 2015: Scajola, Berlusconi, e affari di mafia

8 maggio 2014
Scajola arrestato, i pm: “Ex ministro in prima fila per aiutare la fuga di Matacena

Il gip: "L'ex braccio destro di Silvio Berlusconi ha posto in essere condotte per rendere attuabile il piano". Cioè lo spostamento da Dubai al Libano, dov'è più difficile l'estradizione. L'indagato Speziali: "Non mi ha mai chiesto nulla"

Scajola arrestato, i pm: “Ex ministro in prima fila per aiutare la fuga di Matacena
Il gip: "L'ex braccio destro di Berlusconi ha posto in essere condotte per rendere attuabile il piano". Cioè lo spostamento da Dubai al Libano, dov'è più difficile l'estradizione. L'indagato Speziali: "Non mi ha mai chiesto nulla"
di Lucio Musolino.

Più informazioni su: Amedeo Matacena, Claudio Scajola, Concorso Esterno in Associazione Mafiosa, Forza Italia, Libano, Marcello Dell’Utri.

Così come Marcello Dell’Utri, anche l’ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena voleva scappare in Libano. E il “contatto” per la fuga dei due era lo stesso. In particolare, il politico calabrese (condannato definitivamente per concorso esterno in associazione mafiosa nel processo Olimpia) voleva andare a Beirut dove è più difficile l’estradizione. Una fuga per la quale, secondo la Procura di Reggio Calabria, Matacena sarebbe stato favorito dall’ex ministro Claudio Scajola destinatario dell’ordinanza di custodia cautelare emessa  dal gip Olga Tarzia su richiesta del procuratore Federico Cafero De Raho e del sostituto della Dda Giuseppe Lombardo. In particolare, Scajola si sarebbe occupato dei contatti che servivano al Matacena per “le provviste finanziarie necessarie per proseguire la latitanza”.


I magistrati reggini scrivono, infatti, che l’ex ministro arrestato avrebbe posto in essere “articolate condotte finalizzate a rendere attuabile il pianificato spostamento del Matacena dall’Emirato di Dubai alla Repubblica del Libano”. A Dubai, da libero l’ex parlamentare era sotto processo e in attesa di essere estradato. Serviva un piano di fuga che sarebbe stato “individuato dallo Scajola per la possibilità di sfruttare le proprie relazioni personali al fine di riconoscere il diritto di “asilo politico” a favore del condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.
EXPO 2015: scandali e mafia