venerdì 15 aprile 2016

Il Consiglio di Stato boccia il decreto sul canone RAI

Matteo Renzi: un uomo che ama il denaro,
le persone che ne possiedono e coloro che lo possono comprare...
Sempre in vendita!... e la democrazia in Italia può attendere.
La situazione dell'attuale governo presieduto da Matteo Renzi
(governo non legittimato dai cittadini), dal suo insediamento ad oggi sempre precario su leggi e decreti. Nulla per dare risposte concrete, rilanciare l'economia, il lavoro, le piccole e medie imprese italiane! E adesso arriva l'improvvisata tassa sul "Canone RAI". Sono tantissimi i motivi di anticostituzionalità che chiunque come cittadino italiano potrebbe trovare; tanti, troppi e che non fosse per i giuristi del "Consiglio di Stato", ancora oggi nessuno ne saprebbe notizia. Questo perché? Lede la vita privata di ogni persona, cittadino italiano, costringendolo a doversi auto informarsi su normative legislative che in mancanza di pagamento (parlando di fisco, tasse e tributi per lo Stato), sono considerati delitti punibili non solo con pene pecuniarie (denaro da sborsare senza ma e senza ne, all'Agenzia delle Entrate che a sua volta demanda a Equitalia), con condanne da scontare in regime carcerario con 2 anni di reclusione! Per evitare di essere troppo prolissi in questo post, vi chiediamo semplicemente di leggere attentamente quanto è stato "consigliato" (sembra una battuta ma è reale: su quanto il Consiglio di Stato si è espresso in materia riguardo il "canone RAI"). Di seguito pubblichiamo integralmente il testo del Consiglio di Stato. N.B.: scaricabile nel sito istituzionale in formato word Consiglio di Stato - parere interlocutorio canone RAI
P.S.: Giorgio Napolitano e le trivelle.
Perché Napolitano invita a non votare al referendum sulle trivelle?
"Non andare a votare è un modo di esprimersi sull'inconsistenza dell’iniziativa referendaria".
Così il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano si è espresso a proposito del referendum di domenica sulle concessioni per le trivellazioni in mare in un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica.
Una posizione che ha fatto molto discutere perché un ex Capo dello Stato che invita gli elettori a disertare le urne non è proprio il massimo. Una posizione quella di Napolitano che sembra orientata a rafforzare la linea dell’astensione promossa dal Governo Renzi [video] e che, seppur non direttamente, è stata nei giorni scorsi fortemente stigmatizzata dal  presidente della Corte Costituzionale Paolo Grossi che aveva posto l’accento sul "dovere di partecipare al voto".
Grossi aveva in sostanza spiegato che andare a votare è sempre e comunque un diritto e che l’astensione non dovrebbe mai essere incentivata. Quando non si è d’accordo con un quesito meglio recarsi alle urne e votare no piuttosto che astenersi.
Una posizione quella del presidente della Consulta che necessitava di una replica altrettanto autorevole? E ce ne poteva essere una meno autorevole di quella di un ex Presidente della Repubblica?
Perché Napolitano invita a non votare al referendum sulle trivelle? Napolitano quindi ha voluto fare un favore a Renzi? Tutta l’intervista in realtà appare come un sostegno all'attuale Esecutivo, quel Governo che Napolitano ha contribuito a far nascere. Anche perché c’è chi fa notare che in passato, quando si sono tenuti altri referendum come ad esempio quello sull'acqua pubblica l'Ex Presidente è stato il primo a recarsi alle urne.

*Greenpeace sulla piattaforma Agostino B a Marina di Ravenna
(nessuna presenza di operatori, totalmente isolata la piattaforma. Perché?).

Sul rischio di elezioni anticipate Napolitano aggiunge pure: "Gli appuntamenti elettorali servono a far esprimere i cittadini su un eventuale cambiamento di governo. Per decenni l’Italia ha troppo giocato a scioglimenti anticipati o a guerriglie per far cadere il governo in carica o paralizzarlo".
E sul referendum confermativo di ottobre sulle riforme costituzionali appena varate aggiunge: "Svilupperò autonomamente la mia partecipazione al confronto referendario". Altro che trivelle! Su quello Napolitano state certi che a casa non resterà.

TESTO INTEGRALE DEL CONSIGLIO DI STATO:
Numero 00915/2016 e data 13/04/2016

REPUBBLICA ITALIANA
Consiglio di Stato
Sezione Consultiva per gli Atti Normativi
Adunanza di Sezione del 7 aprile 2016

NUMERO AFFARE 00615/2016
OGGETTO:
Ministero dello sviluppo economico.

Schema di decreto ministeriale di attuazione dell’articolo 1, comma 154 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016).
LA SEZIONE
Vista la nota del 31 marzo 2016, prot. n. 8041, di trasmissione della relazione del 29 marzo 2016, pervenuta alla segreteria della Sezione il 31 marzo 2016, con la quale il Ministero dello sviluppo economico ha chiesto il parere del Consiglio di Stato sullo schema di decreto in oggetto;
Esaminati gli atti e udito il relatore, consigliere Claudio Boccia.